La cleptomania e il suo fascino

È appena uscito, presso l’editore Aracne (marzo 2018), il volume collettaneo Concetti e processi di categorizzazione a cura di Francesco Gagliardi, Marco Cruciani e Andrea Velardi. Il volume è una raccolta di saggi che mostrano da varie angolazioni come sia variegato il campo di studio dei concetti. I contributi del volume presentano argomenti di ricerca fra i più attuali e stimolanti del dibattito contemporaneo: lo sviluppo dei concetti nei robot e nelle macchine intelligenti, il contributo delle scienze cognitive all’IA, le basi cognitive dell’autoconsapevolezza corporea, la relazione fra i processi diagnostici e le teorie dei concetti, la categorizzazione dei disturbi mentali e il rapporto fra scienze cognitive e psichiatria, i limiti dell’indagine sperimentale sulla categorizzazione, la relazione fra concetti e substrati neurali, la relazione fra rappresentazioni astratte ed embodiment, il ruolo dei concetti nei processi linguistici di selezione lessicale.

Nel volume è presente anche un mio testo dal titolo “Cleptomania. Genesi ed evoluzione di una categoria criminologica”, in cui ricostruisco la genesi della categoria di “cleptomania” dall’Ottocento ad oggi, secondo la prospettiva del costruzionismo sociale, in base alla quale i fenomeni sociali non esistono oggettivamente come dato di natura, ma vengono definiti e costruiti in base a determinati interessi. Nel testo analizzo la cleptomania nei suoi aspetti storici, criminologici, psichiatrici e morali, ricostruendo l’acceso dibattito intellettuale e disciplinare che, dalla data della sua origine a oggi, si è sviluppato intorno a questo concetto. Attualmente, molti psichiatri esprimono seri dubbi sulla esistenza di una condizione psicologica che possa essere definita scientificamente come “cleptomania” e sulla possibilità di una diagnosi che possa avere una utilità di qualche tipo. Gli stessi dubbi sono condivisi da autorità legali, criminologi, esperti di varia provenienza e opinione pubblica. In sintesi, l’approccio costruzionista consente di assumere un atteggiamento critico nei confronti dei fenomeni sociali, di cui mette in discussione la genesi e le funzioni e, come in questo caso, consente di rivelare i meccanismi sottostanti la costruzione sociale di una categoria.

Un testo sicuramente interessante per chi ha curiosità per uno dei fenomeni criminologici ancora oggi più elusivi e affascinanti.

Alla cleptomania ho dedicato anche altri post, tra cui raccomando questo.

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