I tranelli della fallacia genetica

Che cosa pensereste di un governante che pronunciasse le seguenti parole?

La nostra campagna è stata profondamente modificata rispetto ai tempi originari. La flora è stata alterata in molti modi dall’agricoltura e dall’industria… Allo stesso tempo, il suo habitat naturale si è ridotto, una fauna diversificata che ha rinvigorito foreste e campi è stata ridotta. Questo sviluppo è stato spesso dovuto a necessità economiche. Oggi è emersa una chiara consapevolezza del danno intellettuale, ma anche economico, di tale sconvolgimento nelle campagne. Il governo considera suo dovere garantire ai propri cittadini, anche ai più poveri, la loro parte di bellezze naturali… Ha così emanato una legge in vista della protezione della natura.

In un’epoca ipersensibile nei confronti delle questioni ecologiche, è probabile che un provvedimento del genere verrebbe accolto dai più con entusiasmo e che la maggioranza definirebbe estremamente lungimirante il suo propugnatore. 

Ora, rispondete al seguente quesito.

Per quale di questi tre candidati voteresti?

Il primo è coinvolto in giochi di potere con lobby corrotte, consulta gli astrologi, ha due amanti, fuma come un turco e beve dai sei ai dieci martini al giorno.

Il secondo è stato rimosso dal suo incarico due volte, è incline alla depressione, dorme fino a mezzogiorno, ogni giorno beve una bottiglia di whisky e quando studiava si faceva d’oppio.

Il terzo è un patriota pluridecorato al valore militare, è vegetariano, non sopporta il fumo, beve una birra ogni tanto ed è molto riservato circa la sua vita sessuale.

È probabile che la maggioranza degli intervistati opterebbe per il terzo candidato. Sembra infatti possedere tutte le qualità per essere un buon governante, oltre che essere in perfetta sintonia con lo spirito del nostro tempo.

Ora, la maggioranza sarebbe ancora della medesima opinione se venisse fuori che il provvedimento citato fu emanato da Adolf Hitler il 26 giugno 1935?  L’originale, infatti, recita:

La nostra campagna è stata profondamente modificata rispetto ai tempi originari. La flora è stata alterata in molti modi dall’agricoltura e dall’industria… Allo stesso tempo, il suo habitat naturale si è ridotto, una fauna diversificata che ha rinvigorito foreste e campi è stata ridotta. Questo sviluppo è stato spesso dovuto a necessità economiche. Oggi è emersa una chiara consapevolezza del danno intellettuale, ma anche economico, di tale sconvolgimento nelle campagne. Il governo tedesco del Reich considera suo dovere garantire ai nostri compatrioti, anche ai più poveri, la loro parte di bellezze naturali… Ha così emanato la legge del Reich in vista della protezione della natura (Meotti, G., 2021, Il dio verde. Ecolatria e ossessioni apocalittiche, Liberilibri, Macerata, pp. 60-61).

Quanto ai tre candidati, la maggioranza voterebbe ancora per il terzo sapendo che il primo profilo corrisponde a Franklin Delano Roosevelt, il secondo a Winston Churchill e il terzo a… Adolf Hitler?

L’esercizio proposto ci permette di introdurre una delle fallacie più insidiose in cui ci capita di incappare nei nostri ragionamenti: la “fallacia genetica”. Questa fallacia consiste nel giudicare un’idea dalle sue origini piuttosto che dalla sua validità. La credibilità di un qualsiasi contenuto cambia moltissimo se a propagarlo è un esperto acclamato o un miserabile senzatetto. Una testimonianza proveniente da un ladruncolo o un tossicodipendente risulterà quasi automaticamente meno credibile della testimonianza resa da un importante uomo d’affari in giacca e cravatta. E questo a parità di contenuto e testimonianza.

Senza ricorrere ad esempi estremi, il semplice fatto che una persona ci sia antipatica, ostile o abbia idee diverse dalle nostre ci porta a svalutare le sue opinioni, anche se valide. E la fallacia è tanto più insidiosa in quanto agisce su di noi in modo spesso inconsapevole, impedendoci di argomentare nella sostanza e spostando la nostra attenzione sulle origini dell’idea.

È un dato di fatto che giudichiamo le idee più in base a chi le sostiene che al loro contenuto. Addirittura, se il sostenitore è un individuo a noi non gradito preferiamo distorcere il significato delle sue parole o attribuirgli fini odiosi e reconditi piuttosto che condividerle.

Gli esempi riguardanti Adolf Hitler esemplificano in maniera molto efficace, seppure estrema, il campo di azione di questa fallacia. L’alone di malvagità che circonda il dittatore tedesco è talmente potente da impedirci di valutare in modo diverso qualsiasi cosa abbia detto o fatto. Lo stesso accade nella vita quotidiana, in cui applichiamo frequentemente le nostre “propensioni genetiche”, svalutando o condannando messaggi e contenuti sulla base di chi li pronuncia.

Per fortuna le nostre scelte quotidiane non richiedono spesso di valutare proposte e messaggi di dittatori e assassini. Ma come ci piace cedere alla fallacia genetica!

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