Pareidolie marziane morbose

“Use your own eyes”. Con questo monito, Joe White, un americano di 45 anni che trascorre il tempo rovistando tra le foto di Marte scattate dal rover Curiosity della NASA, invita i propri followers a trarre la conclusione, secondo lui, più ovvia dopo la diffusione di questa foto, nei giorni di maggio, che ritrarrebbe manifestamente i resti fossili di un antico abitante di Marte. 

In effetti, la somiglianza con un teschio umano è notevole, ma è già successo altre volte che immagini “umanoidi” di rocce del pianeta rosso riprese da una certa distanza perdessero ogni sembianza umana una volta percepite da una distanza diversa. E poi c’è il fenomeno della pareidolia. Di cui, però, immagino, White non voglia nemmeno sentire parlare.

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