Corpi incorruttibili e odori di santità

Una delle credenze soprannaturali diffuse dalla tradizione cattolica vuole che i corpi dei santi siano, o possano essere, incorruttibili. In virtù dell’intervento divino, i cadaveri di uomini e donne canonizzati non andrebbero incontro ai naturali processi di decomposizione e addirittura emanerebbero un profumo dolce e floreale che va sotto il nome di “odore di santità”.

Questa credenza contrabbanda un fatto naturale per un evento misterioso e sovrumano. La scienza ha reso noto da tempo che, in determinate circostanze un cadavere può conservarsi più o meno intatto per molto tempo, a volte addirittura millenni. Se è vero che, abitualmente un corpo va in putrefazione e si riduce a uno scheletro nel giro di una decina di anni, come ricorda un interessante articolo di Andrea Centini, «specifiche condizioni ambientali possono avviare il processo di mummificazione e preservare un cadavere per tempi lunghissimi».

In caso di temperature gelide, ad esempio, i naturali processi di decomposizione vengono impediti. Si pensi al celebre Ötzi, la “Mummia del Similaun”, conservatasi per un periodo compreso tra 5.100 e 5.300 anni. Lo stesso avviene in condizioni di caldo estremo e assenza di umidità. In altri casi, il processo di preservazione è “aiutato” artificialmente attraverso forme di mummificazione, composti chimici, maschere di silicone ecc. È questo quanto accaduto al beato Carlo Acutis, un giovane di 15 anni morto nel 2006 per una leucemia fulminante di cui è occasionalmente possibile vedere il corpo “incorrotto” grazie a un intervento artificiale, anche se molti fedeli credono che tale condizione sia imputabile a un intervento celeste.

Quanto all’odore di santità, molti cadaveri, soprattutto in alcune fasi della decomposizione, emanano un odore dolciastro che può ricordare in parte il profumo di alcuni fiori. Le credenze, le aspettative, la suggestione condizionano poi l’olfatto dei devoti, inducendo una distorsione percettiva interpretata in senso miracolistico.  

L’esperienza del soprannaturale è fortemente condizionata da convinzioni, credi e visioni del mondo: chi ritiene che i miracoli esistano e siano lì davanti a noi, tenderà a piegare sensi e ragionamento all’accoglienza acritica della minima pretesa soprannaturale, se questa, beninteso, conferma i principi del suo credo. Si tratta di un fenomeno diffusissimo che coinvolge, in senso laico, anche chi ha un “credo” politico, sportivo o cospirativo.

I laici devoti di oggi non sono molto dissimili da quelli di un tempo. Anche essi sono vittime di “superstizioni” e “false credenze”. La differenza è che non si ritengono superstiziosi per il solo fatto di essere contemporanei. Anche oggi, tuttavia, si respirano “odori di santità”.

Su questi temi, invito alla lettura del mio Aloni, stregoni e superstizioni.

Questa voce è stata pubblicata in psicologia, religione. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.