Georg Simmel e l’effetto alone

Nel mio libro Aloni, stregoni e superstizioni, dedico un intero capitolo (il primo) alla comprensione del cosiddetto “effetto alone”, di cui ho già varie volte discusso su questo blog. Si tratta di un meccanismo particolarmente fecondo di illusioni e distorsioni della realtà in cui è facile cadere, anche nella nostra epoca che pure si autodefinisce razionale.

Nel libro traduco anche il breve articolo di Edward L. Thorndike che “battezza” l’effetto alone introducendolo tra i concetti più noti della psicologia. Dopo l’uscita del libro, mi sono imbattuto in un brano del sociologo Georg Simmel, tratto dal suo celebre Filosofia del denaro (una di quelle opere che molti citano, ma pochi leggono) che curiosamente descrive lo stesso fenomeno, pur definendolo in altro modo: “espansione psicologica delle qualità”.

Si tratta, da parte mia, di una scoperta degna di Serendippo che, per questo motivo, mi sembra stimolante condividere con chi sia interessato al tema.

Ecco il brano di Simmel:

Il fatto che questo trasferimento del valore, sulla base di connessioni puramente esterne, abbia luogo, si inquadra in una forma molto generale dei nostri  movimenti spirituali, che si potrebbe chiamare espansione psicologica delle qualità. Se, cioè, una serie oggettiva di cose, forze, avvenimenti, contiene un elemento che suscita in noi determinate reazioni soggettive: piacere o dispiacere, amore oppure odio, sensazioni di valore positive o negative – questo valore non ci sembra soltanto fissato al suo veicolo immediato, ma lasciamo che anche gli altri elementi della serie, che in se stessi non sono altrettanto dotati di valore, partecipino di esso. Questo caso non si presenta soltanto nelle serie teleologiche, il cui elemento finale irradia il proprio significato su tutte le cause della sua realizzazione, ma anche in altri ordinamenti degli elementi. Tutti i membri di una famiglia partecipano dell’onore o della degradazione di uno di essi; la produzione secondaria di un grande poeta gode di un apprezzamento che non le spetterebbe se le altre opere non fossero importanti; il favore o l’odio del singolo, che nascono da una posizione politica di parte, si estendono anche a quei punti del programma del partito rispetto ai quali, in sé e per sé, egli sarebbe indifferente o verso i quali nutrirebbe sentimenti opposti; l’amore per un uomo, nato dal sentimento di simpatia per una delle sue particolarità, abbraccia infine tutta la sua personalità, e, in questo modo, molte altre sue particolarità e manifestazioni con un’identica passione, alla quale esse non giungerebbero senza tale collegamento. In breve, dove una pluralità di uomini e cose si presenta mediante qualche collegamento sempre e soltanto come unità, la sensazione di valore, suscitata da un singolo elemento, attraverso la radice che mantiene unito il sistema, si diffonde, in un certo senso, anche sugli altri elementi che sono estranei a quella sensazione. Proprio perché le sensazioni di valore non hanno niente a che fare con la struttura delle cose stesse, ma hanno il loro ambito invalicabile al di là di questa, non si mantengono strettamente nei loro limiti logici, ma si sviluppano con una certa libertà al di là dei rapporti oggettivamente giustificati con le cose. Anche se il fatto che i vertici relativi della vita dell’anima trasmettono il loro carattere in momenti vicini, che in se stessi non arrivano a quelle qualità, ha qualcosa di irrazionale, rivela tuttavia tutta la ricchezza dell’anima, la sua capacità di renderci felici, il suo bisogno intimo di sviluppare le significatività e i valori sentiti anche nella pienezza della loro risonanza interna nelle cose, senza che ci si debba chiedere angosciosamente in base a quale diritto ciascuno di quei momenti possa esigere la propria parte di risonanza» (Simmel, G., 2019, Filosofia del denaro, Ledizioni, Milano, pp. 199-200).

A proposito del fatto che «la sensazione di valore, suscitata da un singolo elemento, attraverso la radice che mantiene unito il sistema, si diffonde, in un certo senso, anche sugli altri elementi che sono estranei», come non ricordare oggi che l’amore/odio nei confronti di un virologo tende a diffondersi, in alcune persone, a tutti i virologi? O che la sfiducia che alcuni ripongono nel loro medico di base tende ad estendersi a tutti i medici e alla medicina in generale con grave danno di credibilità per la medicina come disciplina?

Si tratta di temi concreti e attuali che affronto in dettaglio in Aloni, stregoni e superstizioni e che testimoniano della importanza dell’effetto alone o, come preferisce Simmel, dell’espansione psicologica delle qualità.

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