L’errore di post-completamento

È qualcosa che accade a tutti prima o poi. Ad esempio, si fa benzina e, prima di partire, si dimentica di prendere il tappo del serbatoio. Oppure, si ritirano i soldi dal bancomat e si lascia la tessera nello sportello automatico. O ancora, si fanno delle fotocopie e si lascia l’originale nella fotocopiatrice.

Questo errore – che gli psicologi definiscono “di post-completamento” (postcompletion error) – ha luogo quando si completa il compito principale e si dimenticano gli aspetti inerenti ai passi precedenti. Ma perché accade? Secondo Michael Byrne e Susan Bovair, autori di “A working Memory Model of a Common Procedural Error” (Cognitive Science 21 (l), 1997, pp. 31-61), la spiegazione sta in un sovraccarico mnestico (high memory load). Ciò significa che l’errore di post-completamento si verifica solo quando la memoria è sottoposta a un carico cognitivo che porta a dimenticare uno o più passaggi che il cervello considera secondari.

Mi domando se il fenomeno dei “bambini abbandonati in auto” possa essere un esempio di errore di post-completamento. In altre parole, il fatto di dover svolgere varie mansioni fa dimenticare di svolgere un compito che il cervello giudica routinario e, quindi, secondario (tirare fuori il bambino dall’auto). Potrebbe essere una spiegazione per un fenomeno che si tende a giudicare quasi sempre secondo un’ottica moralistica o sensazionalistica.

Al tema dei bambini abbandonati in area ho dedicato un post precedente.

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