Il tasso di omicidi continua a scendere…

Non è vero che, in Italia, gli omicidi sono in aumento, che le donne subiscono sempre più violenza (soprattutto sessuale), che la crisi fa registrare un numero maggiore di reati predatori, che il male dilaga nel nostro Paese in modo inarrestabile. Non lo dice Babbo Natale, né l’ultimo numero di Topolino, bensì il Rapporto Bes 2019: il benessere equo e sostenibile in Italia pubblicato il 19 dicembre 2019 e accessibile a chiunque sul sito dell’ISTAT.

Come è noto, il Rapporto Bes, giunto ormai alla settima edizione, «offre un quadro integrato dei principali fenomeni economici, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro Paese, attraverso l’analisi di un ampio set di indicatori suddivisi in 12 domini». In particolare, la settima sezione del Rapporto, intitolata “Sicurezza”, così esordisce:

Nel 2018 il tasso di omicidi continua a scendere. Nello stesso periodo, migliorano leggermente gli indicatori che misurano i reati predatori (furti in abitazione, scippi e borseggi).

Il confronto con il 2010 restituisce un quadro complessivamente positivo, con il miglioramento di sette indicatori su undici. Diminuisce, infatti, la percezione del degrado sociale e ambientale nella zona in cui si vive e aumenta, anche se di poco, la quota di persone che si sentono sicure a camminare al buio da sole nella zona in cui vivono.

Emergono segnali positivi anche rispetto alla violenza di genere: diminuisce la quota di donne che hanno subito violenza fisica o sessuale, e si riduce la quota di persone preoccupate, per se stessi o per qualcuno della propria famiglia, di subire una violenza sessuale.

In particolare:

In Europa, nel 2017 il tasso di omicidi per 100 mila abitanti è pari a 1,34, con livelli più elevati nei paesi baltici, in particolare in Lettonia e in Lituania (5,6 e 4,0 omicidi per 100 mila abitanti), mentre l’Estonia, con un valore di 2,2, è più vicina a Malta (2,0), Belgio (1,7) e Ungheria (1,6). Gli altri paesi dell’Unione europea presentano valori più bassi, compresi tra l’1,5 della Slovacchia e lo 0,3 del Lussemburgo.

L’Italia, con un tasso pari a 0,6 omicidi per 100 mila abitanti, si colloca molto al di sotto della media dei paesi Ue (1,03). Situazioni più favorevoli rispetto all’Italia si incontrano solo in Austria e Lussemburgo.

Anche per quanto riguarda gli omicidi di cui sono vittime le donne, l’Italia si colloca in fondo alla graduatoria, con un tasso molto inferiore alla media europea (0,4 rispetto a 0,8 per 100 mila donne).

Ancora:

Nel 2018, in Italia sono stati commessi 345 omicidi, pari a 0,57 per 100 mila abitanti. Il tasso di omicidi ha registrato un’ulteriore diminuzione rispetto al 2017 quando si attestava a 0,59 per 100 mila abitanti. Questa diminuzione si è concentrata nelle regioni del Nord e del Mezzogiorno, mentre nel Centro il valore è rimasto stabile. Nel Mezzogiorno si riscontra il tasso più alto di omicidi (0,8 per 100 mila abitanti), il doppio rispetto al Centro-Nord (0,4 per 100 mila).

Nel 2018 le vittime di omicidio sono state 212 uomini e 133 donne (rispettivamente 0,7 e 0,4 omicidi per 100 mila abitanti dello stesso sesso).

L’ultimo anno conferma la tendenza alla diminuzione del tasso di omicidi degli uomini (era 0,8 nel 2017), ma non di quello delle donne che rimane stabile (0,4 nel 2017).

Anche nel corso dell’ultimo decennio, la diminuzione generale degli omicidi ha riguardato soprattutto le vittime di sesso maschile, mentre il numero di donne uccise è rimasto sostanzialmente stabile.

Continuando:

Nel 2018, il tasso di furti in abitazione è diminuito (11,9 per 1.000 famiglie), confermando il trend positivo avviatosi dopo il 2014, quando si era registrato il picco dei furti (16,3 per 1.000 famiglie).

La diminuzione continua anche per quanto riguarda i reati predatori individuali: nel 2018, infatti, i borseggi, che avevano colpito 6,9 persone ogni 1.000 abitanti nel 2014, sono scesi a 5,7. Le rapine, che nel 2013 avevano colpito 1,8 persone ogni 1.000 abitanti, nel 2018 sono passate a 1,2 vittime.

Insomma, i dati BES-ISTAT ci restituiscono l’immagine di un Paese che non vive un’emergenza, che non è in balia della criminalità, che è ai minimi storici quanto a tassi di omicidio e di femminicidio. Eppure, i politici continuano a cavalcare l’onda dell’emergenza, della insostenibilità, del capro espiatorio a tutti i costi (immigrati, rom). Come è possibile un tale scollamento tra paese reale e propaganda politica? Tra quello che succede nella vita quotidiana e il modo in cui i politici  rappresentano il nostro mondo? Eppure, proprio tale scollamento dovrebbe farci riflettere sul fatto che è lo Stato Emergenziale Dichiarato ad aggregare consenso, il Nemico Immaginario ad attirare voti, l’Outsider di turno a suscitare paura e muovere all’azione, alla chiusura dei confini (non solo territoriali).

Dovremmo cominciare ad agire in base a una percezione più reale della realtà e non lasciarci sedurre dalle sirene della paura. Anche se questo non significa, naturalmente, che viviamo nel migliore dei mondi possibili.

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3 risposte a Il tasso di omicidi continua a scendere…

  1. Augusto Cavadi scrive:

    Scusa, proprio inviando il commento sono entrato in una pagina che include il tastierino con l’icona FB. Come non detto (tranne il grazie e gli auguri).

    • Romolo Capuano scrive:

      Sì in effetti il simbolo di condivisione è proprio al termine di ogni articolo.
      In ogni modo auguri anche a te (interessanti le cose che scrivi!).

  2. Augusto Cavadi scrive:

    Mi piacerebbe condividere, con un clic, articoli come questi su Facebook. E’ possibile? Non vedo il tastierino da pressare. In ogni caso, gazie e auguri.

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