Disgrace ≠ disgrazia

“Fucking disgrace, fucking disgrace”. Con queste parole l’allenatore della Roma José Mourinho si è rivolto all’arbitro della finale di Europa League Siviglia-Roma, persa dai giallorossi ai rigori (5-2) alla Puskas Arena di Budapest il 31 maggio scorso. L’arbitro inglese Taylor ha ricevuto insulti e parolacce anche dai tifosi romanisti, che lo hanno accusato di dirigere a senso unico – ossia a favore degli spagnoli – l’importante gara internazionale.

L’espressione fucking disgrace è stata tradotta da tantissimi quotidiani cartacei e digitali con “fottuta disgrazia”. In realtà, disgrace significa “vergogna”, “scandalo”, “disonore” e non certo “disgrazia”, intesa nel senso di “sventura”, “calamità” o “sciagura”.

Può significare “disgrazia” nel senso di “perdita di favore”, come quando si dice “cadere in disgrazia” (to fall into disgrace), ma evidentemente non è questo il significato del termine nell’espressione adoperata da Mourinho. Si tratta di un classico false friend, che, come capita ai false friends, ha tratto in inganno i giornalisti.

Siamo di fronte, dunque, a un palese errore di traduzione, motivato probabilmente da sciatteria, come spesso accade nel giornalismo. Sarebbe bastato consultare un qualsiasi dizionario bilingue per rendersene conto. Ma sembra che per i giornalisti l’unica cosa che conti sia dare quanto prima la notizia. Poi, se si commette un errore di traduzione che vuoi che sia? Il paese ha ben altri problemi a cui pensare.  

Tanto gli italiani, l’inglese non lo conoscono!

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