A Sodoma nessuno fu sodomizzato. Forse

Che cosa significhi “sodomizzare” lo sanno tutti, anche il protagonista del film di Lina Wertmüller, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974). Altrettanto nota è la provenienza del termine dal nome della biblica città di Sodoma che, insieme a Gomorra, è diventata l’epitome di ogni depravazione morale. Nella prefazione a un libro del 1982 dedicato al tema dell’omosessualità, il critico letterario Guido Almansi accenna a un’interpretazione che potrebbe, però, rivoluzionare completamente il modo di intendere il testo in cui viene riferita la storia di Sodoma (Gen 19, 1-29). Almansi non sembra prestare molto credito a questa interpretazione che è tuttavia opportuno riferire nella sua interezza:

Perché la città di Sodoma è stata distrutta dal Signore? Secondo la classica interpretazione dell’episodio biblico, la città meritava la punizione divina perché albergava la corruzione, soprattutto sotto forma di peccato carnale contro natura: la sodomia, appunto. Ma interpretazioni più recenti, forse altrettanto partigiane ma utili per confondere le idee e mantenere vivo il dibattito, leggono differentemente l’episodio e la sua morale. Gli angeli del Signore arrivano a Sodoma e sono accolti in casa di Lot. Gli abitanti della città chiedono che gli stranieri vengano consegnati loro perché li possano ‘conoscere’; e noi lettori, furbescamente, pretendiamo di sapere che cosa significhi nella Bibbia quel verbo fatale: i Sodomiti, per l’appunto, volevano violentare i visitatori; e ben gli sta se sono stati divorati dalle fiamme. Ma sembra che il verbo dell’ebraico testamentario per ‘conoscere’, yadha, ricorra novecentoquarantatré volte nel Vecchio Testamento, ma solo in dieci occorrenze denoti conoscenza carnale. Forse i Sodomiti volevano semplicemente ‘conoscere’ gli stranieri, sapere chi erano costoro che erano entrati in città e si erano rifugiati nella casa di un residente forestiero (Lot) senza ottenere il permesso delle autorità (così almeno procede la nuova leggenda). Quindi gli abitanti di Sodoma si sarebbero resi colpevoli di un delitto contro le leggi dell’ospitalità, non di peccato contro natura e di tentato stupro omosessuale.

Se le cose stessero così, Sodoma avrebbe una fama tanto salace quanto immeritata. Soprattutto, però, il Vecchio Testamento non esprimerebbe una condanna radicale dell’omosessualità – almeno in questo brano – che così vedrebbe spuntata una delle frecce che gli omofobi da tempo scagliano contro di essa: quella, appunto, della riprovazione biblica. Incidentalmente, Almansi fa anche notare che parte del biasimo che ricade sugli omosessuali sia da attribuire al San Gerolamo il quale, traducendo Levitico 18, 22 in latino dall’ebraico, commise un errore dalle conseguenze inestimabili:

Quali incalcolabili danni sono stati causati da San Gerolamo che traduceva l’ebraico toevah con abominatio? “Tu non dormirai il sonno di una donna con un uomo: è cosa impura”, dice letteralmente il Levitìco; ma San Gerolamo traduce “Cum masculo non commiscearis coitu femineo, quia abominatio est”, trasformando una legge rituale in una condanna morale di immensa portata attraverso i secoli.

Ciò vuol dire che se ancora oggi pensiamo che l’omosessualità sia un abominio lo dobbiamo, in parte, a traduzioni sbagliate. Potremmo prendere atto della situazione e limitarci a biasimare Gerolamo e gli altri traduttori per le loro imperizie linguistiche. Ma non si tratta di un fatto banale. Ancora oggi, molti critici delle unioni omosessuali basano le loro argomentazioni su questi passi biblici che, dunque, andrebbero corretti una volta per sempre. Per evitare che qualcuno privi altri esseri umani di diritti il cui rispetto, comunque, non dovrebbe basarsi su quanto dicono alcuni versetti religiosi.

Fonti:

Almansi, G., “Prefazione all’edizione italiana”, in Boyers, R., Boyers, P. (a cura di), 1984, Omosessualità, Feltrinelli, Firenze, pp. 10-11.

Questa voce è stata pubblicata in errori di traduzione. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.