Tattiche propagandistiche controproducenti

PonsonbySi è fatto un gran parlare, negli ultimi tempi, delle capacità propagandistiche dell’ISIS, non riducibili alla divulgazione di video raffiguranti esecuzioni spietate. Queste capacità hanno dato vita a una vera e propria macchina di marketing ben organizzata che fa leva sulla transmedialità più avanzata in cui a video di propaganda si alternano tutorial tecnici su come diventare un buon terrorista, tweet costanti di segnalazione, banner virali, forum di discussione (e di indottrinamento), riviste, testi di propaganda (anche in e-book) e perfino canzoni, videogames e DVD.

Tutto questo è ben spiegato nell’ultimo libro di Bruno Ballardini, ISIS. Il marketing dell’apocalisse, al quale rimando per una disamina completa dell’apparato propagandistico dell’ISIS.

Lo stesso Ballardini cita, quasi incidentalmente, un articolo del professor Craig Davis, pubblicato nel World Policy Journal, nel 2002, che testimonia delle attività propagandistiche messe in atto dagli americani in Afghanistan negli anni Ottanta, per inculcare nella popolazione locale  l’odio nei confronti degli invasori russi (e sovietici). Tali attività si espressero, fra l’altro, nella distribuzione di una serie di libri di testo per le scuole elementari in cui, ad esempio, l’alfabeto veniva insegnato in questo modo (faccio uso della traduzione presente nel libro di Ballardini):

Alif [sta per] Allah. Allah è uno.

Ti [sta per ] Fucile (tufang). Javad ha ottenuto fucili per i mujaheddin…

Jim [sta per ] Jihad. Jihad è un obbligo. La mamma è andata al Jihad. Nostro fratello porta l’acqua ai mujaheddin…

Shin [sta per ] Shakir. Shakir guida il jihad con la spada. Dio è felice se i russi vengono sconfitti…

Zal [sta per ] Oppressione (zulm). L’oppressione è vietata. I russi sono oppressori. Noi facciamo il jihad contro gli oppressori…

Ed ecco alcuni esercizi di matematica:

Ci sono 10 atei. 5 vengono uccisi da un musulmano. Quanti atei rimangono? (risposta: rimangono 5 atei).

5 fucili + 5 fucili = 10 fucili

Un gruppo di mujaheddin attacca 50 russi. Se in quell’attacco sono morti 20 russi, quanti russi sono scappati?

Come fa notare Ballardini, i bambini formati da questi libri di testo sono gli stessi che, venti anni dopo, hanno creato al-Qaeda dal cui ramo iracheno è forse nato l’ISIS. Gli Stati Uniti sono, dunque, vittime della loro stessa propaganda che ha creato individui pronti a tutto in nome del loro dio. Perché quando la propaganda inizia dalle scuole elementari – e noi italiani ne sappiamo qualcosa: basti pensare ai libri di testo dell’epoca fascista – è facile creare “mostri” disponibili a ogni violenza.

Su questo argomento consiglio anche la lettura del recentissimo Menzogne di guerra di Arthur Ponsonby, da me tradotto: un libro che demistifica molte delle strategie propagandistiche adoperate dai Governi per indurre i propri cittadini a entrare in guerra.

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