Il paradosso del rosario

Nell’immaginario collettivo dominante, il rosario è percepito come una pratica polverosa, obsoleta, per ottuagenari, destinata probabilmente a estinguersi, un patetico cascame religioso di un tempo che fu. Eppure, esso sembra emergere imperiosamente nella contemporaneità come testimoniato da una serie di fatti, su cui provo a formulare alcuni interrogativi:

  • perché milioni di persone in tutto il mondo hanno pregato il rosario per papa Francesco, sia in occasione della sua degenza in ospedale sia dopo la sua morte? È come se al rosario fossero attribuite doti particolari che esplicano i propri effetti anche sul pontefice. E perché proprio il rosario?

  • perché a Lourdes, a Fatima, a Medjugorje, fra gli altri, le apparizioni mariane raccomandano insistentemente, pervicacemente, quasi con molestia, di pregare il rosario, come se fosse dotato di proprietà soprannaturali? E perché proprio il rosario?

  • perché il rosario viene spesso pregato in occasione di catastrofi e guerre, come se in esso fosse contenuto un qualche potere misterioso in grado di porre rimedio alle catastrofi e termine agli eventi bellici? E perché proprio il rosario?

  • perché il rosario viene pregato a favore di persone malate, come se fosse dotato di capacità taumaturgiche uniche in grado di debellare ogni patologia? E perché proprio il rosario?

  • perché al rosario viene attribuita la capacità di decidere delle sorti di un conflitto, come è accaduto in occasione della celebre battaglia di Lepanto (1571), vinta dalla Lega santa dopo che, secondo la tradizione cattolica, i combattenti cristiani ebbero recitato il rosario poco prima dell’inizio del combattimento? E perché proprio il rosario?

  • perché politici come Matteo Salvini esibiscono il rosario durante i loro comizi politici o in campagna elettorale? E perché proprio il rosario?

  • perché il rosario è presente in tante celebri raffigurazioni pittoriche come strumento elettivo che la Madre di Gesù elargisce agli esseri umani come arma di difesa contro i nemici della cristianità? E perché proprio il rosario?

Insomma, come si concilia la rappresentazione dimessa, umile, passatista che il rosario ha nell’immaginario collettivo della nostra epoca con la presenza, quasi ingombrante, che esso continua ad avere nella nostra epoca e nella nostra cultura?

Provo a rispondere a queste e ad altre domande oggi pomeriggio, alle 17.30, a Caserta, presso il Teatro comunale di Via Mazzini, in occasione della presentazione del mio libro La sacra corona. Storia, sociologia e psicologia del rosario (Meltemi, 2024).

Accorrete numerosi!

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