Gli orribili hotel di Charles Berlitz

Charles Berlitz (1914–2003) non è un personaggio qualunque. Nipote di Maximilian Berlitz, il celebre fondatore delle scuole di lingue Berlitz, sembra che parlasse 25 lingue. Come scrittore, è noto soprattutto per le opere con cui contribuì a “inventare” il mito del Triangolo delle Bermude e a divulgare quello di Atlantide; opere considerate “controverse” dai più ottimisti e prive di fondamento dai critici più severi. Certamente, non sembra che Berlitz sia uno scrittore molto affidabile in quanto a veridicità. Le sue storie, per quanto (forse) affascinanti, vanno sempre prese con le molle. Come quella riferita nel libro Native Tongues (1982) e relativa a un imbarazzante errore di traduzione avvenuto presso le Nazioni Unite. La vicenda è narrata dal sito Snopes, specializzato nello smascherare leggende metropolitane e fake news che, infatti, invita i lettori a ritenerla niente più che una legend in considerazione del fatto che Native Tongues è una vera e propria miniera di leggende metropolitane linguistiche spacciate per fatti.

La storia si svolge in un periodo imprecisato in cui, presso le Nazioni Unite, si discute della modernizzazione abbracciata dalle nazioni africane e dell’abbandono dei vecchi sistemi tribali. Un giorno un delegato africano pronuncia in francese la seguente frase: «L’Afrique n’érige plus des autels aux dieux» (“L’Africa non erige più altari agli dei”). Ma l’interprete, ritenendo che la parola autels fosse in realtà hôtels e che aux dieux fosse odieux traduce in questo modo: «L’Africa non costruisce più hotel orribili» provocando disappunto e sconcerto tra i presenti.

Come detto, la storia non è necessariamente vera, ma se non è vera è verosimile, viste le note difficoltà dell’interpretazione simultanea, e questo spiega la sua credibilità presso i lettori del libro di Berlitz. Del resto è così che si diffondono tante leggende urbane. In virtù della loro verosimiglianza.  

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