Errore di traduzione? Un corno!

A volte le storie che circondano la nascita di un errore di traduzione assumono contorni leggendari e finiscono con l’imporsi a dispetto dei fatti. Prendiamo il caso del corno inglese. Il corno inglese, come recita la relativa voce dedicatagli da Wikipedia, «è uno strumento musicale a fiato ad ancia doppia e canna conica, usato non solo in ambito orchestrale ma anche come strumento bandistico». Si tratta, continua Wikipedia, di «uno strumento difficile da suonare, per la capacità di ‘fiato’ richiesta e per la difficoltà di mantenere una corretta imboccatura». Inoltre, «coloro che lo suonano […] potrebbero rischiare la tendinite o la sindrome del tunnel carpale, a causa del peso dello strumento da sostenere per lunghi periodi». Sembra quasi che più di uno strumento musicale si tratti di un’arma! Ma le conseguenze pericolose dell’uso del corno inglese non sono l’unico aspetto curioso di questo oggetto.

Una teoria vuole che il corno inglese, nato intorno al 1720, debba il suo nome a un errore di traduzione. Più precisamente a una corruzione del termine francese cor anglé (“corno angolato”), termine adoperato nel francese antico per descrivere la particolare forma dello strumento, in cor anglais (”corno inglese”). La corruzione sarebbe giustificata dalla somiglianza tra i due termini. In realtà, questa interpretazione, che pure ha un certo credito a livello popolare, appare improbabile per il semplice fatto che l’espressione “corno inglese” era in uso già prima che lo strumento assumesse la sua caratteristica forma angolata (intorno al 1790). Un’altra teoria vuole che il nome derivi dalla rassomiglianza del corno inglese con il corno che, di solito, veniva associato alla raffigurazione degli angeli in alcune illustrazioni religiose del Medioevo. All’epoca, in tedesco, “angelico” era engellisch, che però significava anche “inglese”: grazie a un equivoco, dunque, il “corno angelico” divenne il “corno inglese”.

Per il momento, nessuna delle due interpretazioni appare certa. La più incerta, però, che è anche la più diffusa, sembra la prima, per il motivo sopra riportato. La storia della nascita del nome “corno inglese” ha un suo indubbio fascino. Perché testimonia di come un’origine curiosa a volte riesca a rimanere impressa nella memoria, e a essere percepita come vera, più per la sua bizzarria che per la sua attinenza ai fatti. Una circostanza che spiega il successo di tante teorie infondate – del paranormale, del misterioso, dello strano – che ancora oggi vantano migliaia di true believers in tutto il mondo.

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2 risposte a Errore di traduzione? Un corno!

  1. Carlo Alberto Veronesi scrive:

    L’articolo sul Corno Inglese mi lascia un po’ perplesso. Lo strumento moderno che si usa oggigiorno in orchestra è come un Oboe un po’ più grande, quindi non è per nulla ‘anglé’. Forse in passato era più simile al cornetto, che è in effetti ricurvo, e che sopravvive ai giorni nostri sono nelle esecuzioni filologiche di musica antica, dicesi fino al secolo XVII compreso. Bisogna sentire qualche storico degli strumenti musicale, non basta fidarsi di Wikipedia.

    • Romolo Capuano scrive:

      Lascia un po’ perplesso anche me. Però penso che la parte centrale dell’articolo sia storicamente corretta. Mi è capitato di incontrare varie persone convinte della verità dell’errore di traduzione anglé/anglais, cosa che invece non è possibile per i motivi esposti. Comunque, non mi sono affidato solo a wikipedia. C’è ad esempio un articolo della Vienna Symphonic Library molto illuminante al riguardo che cito nel pdf dell’articolo (https://www.romolocapuano.com/wp-content/uploads/2013/12/Errore-di-traduzioneUnCorno.pdf). L’articolo potrebbe però senz’altro essere sviluppato meglio. Grazie ancora per la sua attenzione.

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