Come le vergini divennero 11.000 per un errore di traduzione

Sant'OrsolaL’agiografia, come è noto, si occupa di darci informazioni sulle vite dei santi ed è un genere di letteratura cristiana che nemmeno i più ferventi credenti nel verbo cristiano ritengono totalmente affidabile. Le vite che le varie Legendae e Passiones ci propongono traboccano di episodi incredibili, a metà fra il soprannaturale e la fantascienza. Grazie alla loro propensione al fantastico, ancora oggi i fedeli sanno che San Giuseppe da Copertino aveva il potere di levitare (“il santo dei voli”) e che San Gennaro sopravvisse a una fornace in cui era stato gettato per ordine del perfido giudice Timoteo. Si tratta di invenzioni, abbellimenti, aggiunte che servivano a trasmettere al popolo dei credenti l’idea che i santi fossero individui eccezionali. Per merito di Dio, naturalmente.

Tra le varie leggende, quella di Santa Orsola è particolarmente interessante in quanto un aspetto non secondario della sua biografia deriverebbe da un errore di traduzione. La storia di Orsola è la storia di una donna promessa in sposa a un principe pagano, la quale, prima di sposarsi, decide di compiere un pellegrinaggio di tre anni nelle terre sante d’Europa (tra cui Roma) in compagnia di 11 (o 5 o 8) dame di compagnia, anch’esse vergini. Al termine del pellegrinaggio, arriva a Colonia dove gli unni martirizzano sia lei sia le altre donne che si trovano con lei.

Questa storia presenta innumerevoli varianti (spesso inverosimili) che riguardano la sua provenienza, i luoghi che visitò nel corso del pellegrinaggio, le persone con cui era in compagnia e tanti altri dettagli.  Ciò che rileva notare è che nessun dettaglio della sua vita (nemmeno la sua stessa esistenza) è supportato da solide basi storiografiche.

Secondo una di queste varianti, Orsola non aveva con sé 11 vergini, bensì addirittura 11.000. Tutte morte per colpa degli ineffabili pagani del Nord. Come è possibile passare da 11 a 11.000? Secondo lo storico Geoffrey Ashe (1923), sembra che, nel decimo secolo d.C., il Vescovo di Colonia (o altri la cui identità è ignota) abbia mal tradotto (non si sa se per ignoranza o intenzionalmente), l’abbreviazione latina “XI. M.V.” (undecim martyres virgines, “undici martiri vergini”) in questo modo: undecim milia virginum (“undicimila vergini”).  Questa versione acquistò una certa fama nel Medioevo e attecchì nell’immaginario popolare dove è presente ancora oggi (almeno presso coloro che trovano affascinanti le vite dei santi).

È probabile che quello di Orsola non sia l’unico caso di biografia agiografica in cui un errore di traduzione, di trascrizione o di altro genere letterario abbia modificato la ricezione presso il popolo della narrazione della storia nel suo complesso. I più fervidi credenti, però, non vogliono sentir parlare di errori o fraintendimenti. Per loro i santi sono santi. Anche se a loro sono attribuite le azioni più verosimili.

Fonti:

Bad News About Christianity, “Saints and their Miracles”, Bad News About Christianity.

Harper, E., “Lost in Mis-translation. Eglise Saint-Severin”, All the Saints You Should Know.

Hughes, D., 2007, The British Chronicles. Book One, Heritage Books, Maryland, p. 130.

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