Le inattese connessioni della sociologia

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Charles Wright Mills definiva l’immaginazione sociologica come la capacità di trovare connessioni tra elementi del sociale che le persone comuni di solito non vedono in relazione. È l’immaginazione sociologica a fare la fortuna dei sociologi. Ricordiamo, ad esempio, che Max Weber è diventato famoso per aver rinvenuto un legame tra una determinata etica religiosa (quella protestante) e la nascita del capitalismo. Tra i tanti esempi di immaginazione sociologica, mi sono imbattuto recentemente in una ricerca di Ashworth e Heyndels che mette in relazione successo nella carriera sportiva e mese di nascita!  La riporto con le parole di due ricercatori campani, Luca Bifulco e Francesco Pirone, che hanno appena pubblicato un testo sulla sociologia del calcio:

La probabilità di successo delle carriere dei calciatori sono influenzate anche dai criteri organizzativi delle scuole di calcio, diversi da paese a paese. La ricerca econometrica, ad esempio, ha individuato una correlazione tra il mese di nascita e la probabilità di sviluppare una carriera sportiva e anche il livello di salario. Questa correlazione si spiega sulla base dei criteri utilizzati per raggruppare in classi d’età i giovani calciatori. Prendiamo ad esempio il calcio tedesco: per iscriversi a una certa categoria, un giovane calciatore deve aver compiuto gli anni entro il primo agosto; questo comporta che in una stessa categoria giocano calciatori della stessa classe d’età, ma che possono avere quasi dodici mesi di differenza tra di loro. I risultati delle analisi dimostrano che si tratta di mesi rilevanti. Infatti, i giocatori nati all’inizio della classe – nei mesi di agosto, settembre e ottobre – hanno maggiori probabilità di intraprendere la carriera professionistica. Ciò si spiega con il fatto che nelle età di crescita la differenza di quasi un anno ha un’incidenza significativa sullo sviluppo fisico e, quindi, i più grandi sulla base della forza fisica hanno maggiore probabilità di mettersi in mostra, di farsi notare e di continuare a impegnarsi nel calcio con ambizioni professionistiche, anche perché ricevono maggiori gratificazioni e riconoscimenti dai genitori, dai tecnici e dagli amici. I giocatori che, invece, sono nati a fine classe – maggio, giugno, luglio – hanno minori probabilità di diventare dei professionisti, ma quando ci riescono ottengono dei salari più alti della media, soprattutto quando giocano nei ruoli di difensori e portieri. Questo risultato si spiega con il fatto che, avendo superato con successo il confronto con avversari più forti fisicamente, sono in possesso di doti fisiche e/o abilità tecniche superiori alla media che gli valgono una retribuzione più elevata.

La sociologia ci rivela che le cose nel mondo sono connesse tra loro da legami difficili da scorgere a un primo sguardo. Non si tratta di legami astrologici o esoterici, ma di associazioni tra umanissimi fenomeni sociali che condizionano la nostra vita in maniera sorprendente e inaspettata. Questa è una lezione che, credo, chiunque, sociologo o no, dovrebbe tenere sempre in mente.

Fonti:

Ashworth, J., Heyndels, B., 2007, “Selection Bias and Peer Effect in team Sports: The Effect of Age Grouping on Earnings of German Soccer Players”, Journal of Sports Economics, vol. 8, n. 4, pp. 355-377.

Bifulco, Luca, Pirone, Francesco, 2014, A tutto campo. Il calcio da una prospettiva sociologica, Guida, Napoli, pp. 187-188.

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