In Germania il primo esperimento di città church-free

Ho letto in un quotidiano tedesco la seguente notizia:

church-bell

Lügestedt – Sorgerà nelle vicinanze di Amburgo, in Germania, nei pressi dell’estuario del fiume Elba, la prima città church-free del mondo occidentale. Si tratta di Lügestedt, un comune di circa 150.000 abitanti, che ha da poco deciso, in seguito a un referendum territoriale, di abbattere le due chiese esistenti sul territorio e tutti i locali di proprietà della Chiesa cattolica. Medesimo trattamento sarà riservato agli edifici di culto e ai locali delle altre religioni senza alcun favoritismo né eccezioni.

«Il nostro» ha dichiarato il sindaco di Lügestedt, Hans Narr «è il primo esperimento church-free della storia contemporanea. Prima di oggi, non era mai accaduto che una città abbattesse i propri edifici di culto in seguito a una decisione popolare unanime. Potrebbe sembrare un fatto clamoroso, ma gli abitanti di Lügestedt hanno semplicemente capito che, se si vuole una città migliore, bisogna ottimizzare le risorse ed eliminare gli sprechi e, di fronte all’incredibile numero di sale, negozi, locali e centri di preghiera dedicati alla coltivazione di divinità immaginarie di incerta origine, abbiamo deciso unanimemente – ci tengo a dirlo – di costruire la prima città interamente laica – church-free, appunto – del mondo. Spero che il nostro sforzo sia di esempio al mondo intero. Anzi, riceviamo già centinaia di telefonate da sindaci di ogni angolo del mondo che vorrebbero fare come noi e ci chiedono consiglio».

Che cosa sorgerà al posto delle chiese e degli altri locali religiosi? «Al posto della chiesa principale, che si trova proprio al centro del paese», ha continuato Narr, «sorgerà una grande biblioteca con annessa emeroteca. La vecchia biblioteca non risponde più ormai alle necessità di una città contemporanea. Al posto dell’altra chiesa, invece, sorgerà un teatro sperimentale aperto a tutti i giovani e ai meno giovani del posto. Alcuni locali subiranno una semplice conversione di utilizzo. Ad esempio, il negozio di articoli religiosi diventerà un sexy shop di ultima generazione con tanto di domanda e offerta che si incontreranno online. Altri, invece, subiranno una riqualificazione radicale. Il monastero, ad esempio, diventerà la sede della nuova università, mentre la sede della moschea ospiterà un importante centro di ricerca scientifica. Avremo poi un parco e un ampio spazio-giochi per bambini lì dove adesso sorge il cimitero. Vogliamo che Lügestedt sia una città allegra, non lugubre».

E i morti che fine faranno? «Quelli che sono già sepolti nell’attuale cimitero saranno disseppelliti e riversati in una fossa comune. Chi morirà in futuro sarà cremato e le sue ceneri saranno sparse per la città in modo che tutti ne avranno il giusto ricordo. Questa per noi è la civiltà!».

Ma cosa ne pensano dell’iniziativa gli abitanti di Lügestedt? «Per me è un’ottima idea», ha confessato Alwin Wüstling di 84 anni, pensionato, «da tanto tempo desideravo passeggiare per il cimitero senza incontrare tutte quelle croci e quelle lapidi. Adesso sarà tutto diverso». Dello stesso avviso Berti Fick, 34 anni, muratore, il quale ha anche commentato: «E poi vuoi mettere il nuovo sexy shop?». Non tutte le voci sono però concordi. Anneliese Albern, 45 anni, casalinga, ad esempio, ha protestato: «Church-free, va bene. Ma che ne sarà di mio marito che lavora in una fabbrica di ostie? Io non lavoro e se nemmeno lui lavora, siamo nei guai. Spero che il sindaco abbia pensato a casi come il nostro».

«Tranquilli!» ha risposto Narr. «Nessuno perderà il lavoro. Al massimo lo cambierà. I preti, ad esempio, potranno scegliere se svolgere la loro professione altrove o rimanere con noi a ricostruire la città. Abbiamo tanto bisogno di muratori, piastrellisti, elettricisti e manovali. Chi meglio di loro? Le monache, invece, confluiranno nelle strutture sanitarie della città, al momento prive di personale adeguato. Sarà un cambiamento epocale e sono fiero di esserne l’artefice».

Piccolo commento. In realtà non ho letto questa notizia da nessuna parte, non conosco neppure il tedesco. L’ho inventata di sana pianta. Ma come reagireste a una notizia del genere?

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